“O” come Obsoleto, Giuseppina Radice

 

Facendo riferimento all’articolo precedente, “Alchimisti di Oggi, il libro di Giuseppina Radice”, non smetterò mai di ringraziare l’autrice per la sua luminosa creazione, “l’abecedarte” .

Il libro sostiene perfettamente il principio immateriale del nostro centro, che ha sempre la speranza di sostenere il valore dell’arte e della cultura, affinché la qualità accresca per il legittimo percorso, nonostante le controversie che nei giorni nostri urtano in opposizione minimizzandone le virtù,

Controversie atte a incrementare la sfiducia verso il valore morale e formativo.

Per questo motivo, ho deciso con grande piacere di proporre di tanto in tanto, alcuni estratti dal testo di Giuseppina Radice, ringraziandola per avermelo concesso.

Da “Alchimisti di oggi per un futuro fatto a mano”:

  1. O come Obsoleto

Obsoleto come parlare di universale oggi.

E’ fuori discussione che la verità non può essere data in assoluto e che il dubbio sia fondamentale e inseparabile dalla cultura

e dalla ricerca filosofica.

Scetticismo – in greco σκέψις – significa dubbio ed esitazione ma anche pensiero e ricerca, riflessione che porta alla cultura.

Per Hegel la cultura è un compito dell’uomo ed esige il sacrificio della particolarità all’universale ed implica un senso di misura e di distacco da se stessi, un allontanamento da se per aprirsi

all’altro.

Mi piace pensare alla cultura come riconoscimento dell’altro che ha come conseguenza un innalzamento al di sopra di sé verso l’universalità e il ritrovamento di se stessi.

Altro che individualismo.

Uomo misura di tutte le cose non è riferito certo a ogni singolo uomo che si senta giustificato nella sua opera di distruzione.